Wind Tre lancia l’allerta: crisi nel settore delle telecomunicazioni, serve il sostegno del Governo

Il settore delle telecomunicazioni si trova ad affrontare sfide significative che richiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni. Gianluca Corti, co-CEO di Wind Tre, ha espresso queste preoccupazioni in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore l’11 marzo 2025. Corti ha sottolineato l’importanza di affrontare questioni cruciali come l’energia e le frequenze, evidenziando l’urgenza di misure specifiche per garantire la competitività del mercato.

Analisi della situazione attuale del settore tlc

Corti ha descritto la situazione attuale come un “incendio già attivo da anni nel sottobosco”, avvertendo che è fondamentale intervenire per evitare che le difficoltà diventino insormontabili. Secondo il co-CEO, il deterioramento del servizio potrebbe avere ripercussioni negative sull’occupazione e sulla competitività del sistema manifatturiero italiano. Wind Tre, frutto della fusione tra Wind e 3 Italia, è ora interamente controllata dalla multinazionale Ck Hutchison, con sede a Hong Kong.

Consolidamento nel settore e strategie aziendali

In merito alla questione del consolidamento nel settore, Corti ha chiarito che, pur non avendo un “ruolo diretto” in eventuali fusioni, l’azienda è concentrata sulla propria strategia autonoma. Ha risposto alle speculazioni riguardo a una possibile fusione con Iliad, affermando che Wind Tre continuerà a operare in modo indipendente. Tuttavia, ha anche riconosciuto l’importanza di un consolidamento nel mercato, citando l’unione tra Fastweb e Vodafone Italia come un esempio positivo.

Richieste al governo e sfide del settore

Corti ha ringraziato il Governo per aver affrontato il tema dell’allentamento dei limiti elettromagnetici, ma ha anche evidenziato un certo “atteggiamento di timidezza” nei confronti del settore Tlc. Ha sottolineato che, sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sia un passo importante, le telecomunicazioni dovrebbero essere considerate una priorità.

Tra le richieste avanzate da Wind Tre, Corti ha menzionato la necessità di interventi concreti, come la revisione dei costi energetici, che penalizzano l’operatore, e la possibilità di rinnovare le frequenze a prezzi accessibili. Ha sottolineato che il settore ha bisogno di investimenti per poter garantire servizi di qualità, e che le spese elevate sostenute durante l’asta del 2018 hanno messo a dura prova la capacità di investimento delle aziende.

Contesto della guerra al ribasso dei prezzi

Corti ha anche affrontato il tema della guerra al ribasso dei prezzi nel settore, che ha portato a un aumento della soddisfazione dei consumatori, ma ha anche danneggiato i ricavi e i margini delle aziende. Ha riconosciuto che, sebbene ci siano responsabilità da parte dell’industria, è importante ricordare che l’ingresso di Iliad, richiesto dalla Commissione europea durante la fusione tra Wind e 3 Italia, ha complicato ulteriormente la situazione. Questo contesto ha reso difficile risolvere i problemi strutturali del mercato, lasciando il settore in una situazione precaria.

In sintesi, la posizione di Wind Tre, come espressa da Gianluca Corti, evidenzia la necessità di un intervento governativo deciso per garantire la stabilità e la crescita del settore delle telecomunicazioni in Italia.

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Cristel Lumbroso