
La Vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea (BCE) è pronta a concedere l’approvazione per l’aumento della partecipazione del gruppo italiano UniCredit fino al 29,9% nel capitale della banca tedesca Commerzbank. Questa decisione, attesa per il 11 marzo 2025, rappresenta un passo significativo verso una possibile aggregazione tra i due istituti, aprendo di fatto le porte a un’operazione di grande rilevanza nel panorama bancario europeo.
Unione storica nel settore bancario
L’eventuale fusione tra UniCredit e Commerzbank segnerebbe un momento storico per il settore bancario europeo. Infatti, si tratterebbe della prima grande aggregazione bancaria cross-border dall’introduzione della Vigilanza unica. Questo sviluppo è particolarmente significativo in un contesto in cui i membri della BCE hanno frequentemente espresso il desiderio di creare campioni europei nel settore bancario. La presidente della BCE, Claudia Buch, pur essendo tedesca, ha sostenuto l’iniziativa, evidenziando la volontà di superare il nazionalismo bancario e di favorire la nascita di un grande gruppo bancario paneuropeo.
La posizione della Commissione europea
La scelta della BCE di autorizzare l’espansione di UniCredit è in linea con le aspirazioni della Commissione europea, che ha ripetutamente manifestato il proprio sostegno alla creazione di grandi gruppi bancari in Europa. Anche se l’operazione deve passare attraverso l’approvazione dell’Autorità Antitrust, gli esperti prevedono che, data la frammentazione del mercato bancario tedesco, non ci saranno ostacoli significativi da parte delle autorità europee. Questo passo potrebbe rappresentare un’importante opportunità per rafforzare la competitività del settore bancario europeo a livello globale.
Le resistenze del governo tedesco
Tuttavia, sorprendentemente, l’opposizione più forte all’aggregazione tra UniCredit e Commerzbank proviene da chi non ha poteri formali in materia: il Governo tedesco. Nonostante la mancanza di una base giuridica per le loro obiezioni, le autorità tedesche hanno manifestato una netta opposizione, sollevando interrogativi sulla loro capacità di influenzare il processo. Con il nuovo governo guidato da Merz, resta da vedere se questa opposizione continuerà , soprattutto in un contesto in cui l’Unione Europea sta affrontando sfide geopolitiche che richiedono una maggiore cooperazione.
La questione è cruciale per l’evoluzione del settore bancario in un’ottica cross-border. Se l’operazione Uni-Commerz dovesse concretizzarsi, potrebbe aprire la strada a ulteriori fusioni transfrontaliere, spingendo le autorità europee a promuovere ulteriormente l’integrazione del mercato. Tuttavia, le resistenze dei governi nazionali potrebbero ostacolare questo processo, rendendo necessaria una riflessione approfondita sulla direzione futura del settore bancario europeo.