
MILANO – Le sanzioni nei confronti delle banche coinvolte nel **cartello** sui **titoli di Stato** durante la **crisi finanziaria** tra il **2007** e il **2011** sono state confermate, sebbene con lievi riduzioni. Questa è la conclusione raggiunta dal **Tribunale dell’Unione Europea**, che ha incluso anche l’**Unicredit** tra le istituzioni sanzionate.
La questione emersa nel maggio 2021
La questione emerse nel **maggio del 2021**, quando la **Commissione Europea** accusò un gruppo di istituti bancari, tra cui Bank of America, Natixis, Nomura, Rbs (ora Natwest), Ubs, Unicredit e WestLb (diventata Portigon), di aver violato le normative **antitrust** dell’**Unione**. Queste banche, secondo le indagini, avrebbero partecipato a un **cartello** nel **mercato primario** e **secondario** dei **titoli di Stato europei**. Alla conclusione delle indagini, Bruxelles ha inflitto multe per un totale di 371 milioni di euro a **Nomura**, **Ubs** e **Unicredit**, mentre **Natwest** è stata esentata per aver collaborato con le autorità. Anche **Bank of America** e **Natixis** non hanno ricevuto sanzioni a causa della **prescrizione**, mentre **Portigon** non ha subito ammende a causa della mancanza di **fatturato**.
Il comportamento inaccettabile delle banche
La vicepresidente della **Commissione Europea** e responsabile per la **concorrenza**, Margrethe Vestager, ha definito “inaccettabile” il comportamento di queste banche nel contesto della **crisi finanziaria**, sottolineando come l’intesa collusiva sia avvenuta mentre molti istituti finanziari necessitavano di **salvataggi pubblici**.
Le pratiche collusive dei trader
Secondo la ricostruzione dell’esecutivo europeo, un gruppo di **trader** operava all’interno di un ristrettissimo cerchio di fiducia, comunicando tramite **chat** su terminali **Bloomberg**. Questi scambi riguardavano informazioni **sensibili** riguardanti i **prezzi** e i **volumi** in preparazione delle **aste**, nonché le **strategie di offerta**. Tali pratiche si sono svolte in un periodo in cui la **crisi finanziaria globale** stava mettendo a rischio l’intero sistema economico europeo, aggravando la situazione dello **spread**.
Ricorsi al Tribunale dell’Unione Europea
Dopo l’emergere del **cartello** e l’imposizione delle **sanzioni** da parte della **Commissione**, sei delle sette banche coinvolte (tutte tranne **Natwest**) hanno presentato **ricorso** al **Tribunale dell’Unione Europea** per annullare o ridurre le **ammende**.
La sentenza del Tribunale
Nell’odierna sentenza, il **Tribunale** ha confermato in gran parte la decisione della **Commissione**, apportando però una leggera riduzione delle **sanzioni** per **Unicredit** e **Nomura**. **Ubs** mantiene una multa di 172 milioni di euro, mentre **Nomura** scende a poco meno di 130 milioni. Per **Unicredit**, la sanzione è stata ridotta da 69,4 a 65 milioni di euro, poiché il “comportamento **anticoncorrenziale**” è iniziato 17 giorni dopo rispetto a quanto indicato dalla **Commissione**.
Possibili ricorsi da parte delle banche
**Unicredit** ha dichiarato di “prendere atto” della sentenza, ma ha contestato le conclusioni riguardanti la propria partecipazione alla **violazione** e sta valutando un possibile **ricorso** alla **Corte di Giustizia dell’Unione Europea**. Un portavoce di **Ubs** ha comunicato che l’istituto sta considerando se presentare un **ricorso**, mentre anche **Nomura** ha espresso l’intenzione di esaminare tutte le opzioni, incluso un eventuale **appello**.
Il grado di dannosità per la concorrenza
Il **Tribunale** ha sottolineato che gli scambi di informazioni commercialmente **sensibili** e le pratiche **collusive** nel mercato dei **titoli di Stato** rappresentano “un grado particolarmente elevato di **dannosità** per la **concorrenza**”, affermando che la **Commissione** non era obbligata a dimostrare ulteriormente gli effetti di tali comportamenti.