Tracey Emin: l’artista britannica celebra la sua carriera con nuove opere

Firenze accoglie una nuova ed emozionante esposizione dedicata a Tracey Emin, l’artista britannica nota per il suo approccio audace e personale all’arte. La mostra, intitolata Sex and Solitude, è aperta al pubblico presso il Palazzo Strozzi e rimarrà visibile fino al 20 luglio 2025. Con oltre 60 opere, l’esposizione rappresenta un viaggio attraverso la carriera di Emin, che esplora i temi dell’amore, del desiderio, della sofferenza e dell’intimità. Sotto la direzione del curatore Arturo Galansino, i visitatori possono immergersi in un’esperienza artistica che promette di suscitare forti emozioni.

Un percorso tra opere iconiche

Palazzo Strozzi, uno dei luoghi più emblematici di Firenze, ospita una selezione di opere che raccontano la storia di Tracey Emin dagli anni Novanta fino ad oggi. L’artista ha saputo tradurre il proprio vissuto in creazioni che spaziano tra dipinti, sculture, disegni, installazioni e fotografie. L’approccio diretto e crudo di Emin è evidente in ogni pezzo, che riflette la sua personale esperienza. Tra le nuove produzioni, spicca un’opera site-specific, un intervento luminoso con neon azzurri che annuncia l’apertura della mostra. Emin ha commentato l’importanza del neon, definendolo “luce ed energia pulsante”, un elemento che conferisce vitalità alle sue creazioni.

Nel cortile del Palazzo, i visitatori possono ammirare il monumentale bronzo I Followed You To The End (2024), un’opera che per la prima volta viene esposta in Italia. Questa scultura, che rappresenta un corpo femminile, esprime vulnerabilità e forza, evocando un senso di desiderio e perdita. Emin ha condiviso la sua esperienza nella creazione di sculture in bronzo, sottolineando le sfide tecniche che ha affrontato. “Realizzare un bronzo di queste dimensioni è estremamente difficile”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza della precisione in questo processo artistico.

Riflessioni su arte e performance

Un altro pezzo centrale della mostra è l’installazione Exorcism of the last painting I never made, che rappresenta una performance storica del 1996. In questa sezione, Emin ha ricreato il suo studio temporaneo, dove ha lavorato nuda per oltre tre settimane, immergendosi nella creazione di opere ispirate a grandi artisti del passato. Questo atto di espressione artistica ha segnato un ritorno alla pittura per Emin, dopo un lungo periodo di interruzione. L’artista ha descritto la pittura come un elemento essenziale della creatività, paragonandola a un’esperienza quasi divina.

Le opere di Emin si caratterizzano per la fusione di astrazione e figurazione, con pennellate che trasmettono un’intensità emotiva. La sua arte invita a riflettere su temi profondi, creando tensione tra gesto e materia, e rivelando una fragilità intrinseca. L’artista ha dichiarato: “La pittura scorre in me tanto quanto il disegno”, evidenziando come entrambe le pratiche siano fondamentali per la sua espressione artistica.

Il potere delle parole nell’arte di Emin

L’uso delle parole è un altro aspetto distintivo del lavoro di Tracey Emin. Attraverso titoli e frasi, l’artista riesce a coinvolgere lo spettatore in un dialogo intimo e personale. Le sue opere, spesso caratterizzate da espressioni dirette e crude, invitano a una riflessione profonda. I neon, in particolare, trasformano la scrittura manuale in esperienze visive, creando un legame tra il pensiero e l’immagine.

Arturo Galansino ha sottolineato l’importanza di questa mostra, affermando: “Siamo orgogliosi di presentare l’opera di Tracey Emin in Italia, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire una delle artiste più influenti del panorama contemporaneo”. La mostra si propone di esplorare il delicato equilibrio tra desiderio e isolamento, elementi centrali nell’arte di Emin, e di invitare i visitatori a riflettere su esperienze universali che toccano la vita di tutti.

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Luca Gelsomino