Sung Cho di GS Asset Management: “La sicurezza economica rappresenta un megatrend globale”

L’attuale panorama geopolitico globale, contraddistinto da tensioni commerciali, conflitti e crisi energetiche, sta spingendo governi e aziende a rivedere le proprie strategie di sicurezza economica. Nel 2025, il concetto di resilienza si è evoluto, estendendosi oltre la sola protezione militare per includere la salvaguardia delle infrastrutture strategiche, la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e la sovranità tecnologica. Questo cambiamento ha reso la sicurezza economica un megatrend cruciale, aprendo nuove opportunità di investimento nei settori industriale, energetico, della difesa e della cybersecurity. A delineare questa situazione è Sung Cho, portfolio manager del team Us value equity e gestore del Gs Future Economic Security di Goldman Sachs Asset Management.

La transizione verso un mondo multipolare

Sung Cho evidenzia come, dopo decenni di crescente interdipendenza, ci si trovi ora di fronte a una transizione verso un mondo multipolare. I Paesi devono affrontare la necessità di rafforzare la propria autonomia strategica. In questo contesto, la resilienza economica assume un’importanza fondamentale, rendendo necessari investimenti mirati per proteggere e potenziare le infrastrutture nazionali, l’approvvigionamento energetico e la capacità produttiva locale. L’ex presidente della BCE, Mario Draghi, ha sottolineato che l’accesso a fonti energetiche sicure rappresenta il primo passo per affrontare queste sfide. Negli Stati Uniti, diverse aziende si sono specializzate nel trasporto di gas naturale liquefatto (LNG) verso l’Europa per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. La costruzione di terminali LNG e gasdotti è diventata un punto strategico, con investimenti significativi in aree come il Texas, dove si stanno sviluppando impianti energetici all’avanguardia.

Il nodo cruciale dei semiconduttori

L’autonomia strategica non si limita al settore energetico. Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla tecnologia, in particolare dai semiconduttori, componenti essenziali per il funzionamento di dispositivi elettronici, veicoli, sistemi industriali e tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale. La carenza di semiconduttori durante la pandemia ha messo in luce la vulnerabilità delle filiere globali, spingendo molti Paesi a investire nella produzione locale e nel controllo dell’intera catena del valore. Negli Stati Uniti, il reshoring produttivo è diventato una priorità per il governo, con l’obiettivo di produrre internamente il 20% del fabbisogno globale di semiconduttori. Le aziende che realizzano impianti e attrezzature per la fabbricazione di chip rappresentano quindi opportunità di investimento interessanti per il lungo periodo.

Investimenti nella difesa e nella cybersecurity

La sicurezza fisica e militare continua a essere un elemento imprescindibile in un contesto globale instabile. Il settore della difesa sta vivendo una fase di espansione, in particolare in Europa, ma permangono incertezze sui livelli di spesa che l’Unione Europea sarà in grado di sostenere. Investimenti in armamenti convenzionali, come veicoli blindati e sistemi radar, potrebbero avvantaggiare alcune aziende europee. Anche il settore della cybersecurity sta guadagnando importanza, diventando cruciale nell’era dell’intelligenza artificiale, che ha aumentato esponenzialmente i rischi di attacchi cibernetici. Le aziende specializzate in sicurezza informatica sono tra le più promettenti in questo contesto, mentre i settori industriali tradizionali tornano a essere centrali.

Opportunità di investimento e aree geografiche

La costruzione di nuove fabbriche di semiconduttori, data center e impianti energetici richiede tecnologie consolidate e competenze ingegneristiche. Le utility elettriche, ad esempio, beneficeranno della crescente domanda di energia legata alla digitalizzazione e all’automazione. Anche il gas naturale riveste un ruolo chiave, essendo la fonte principale per alimentare i data center e le nuove industrie energivore. Investire in aziende attive lungo l’intera filiera, dall’estrazione al trasporto, fino ai terminali LNG, rappresenta una strategia coerente con le esigenze di resilienza e sovranità energetica.

Infine, gli Stati Uniti si trovano attualmente in una posizione favorevole per quanto riguarda gli investimenti strategici. Grazie a un forte sostegno governativo e alla partecipazione attiva del settore privato, gli Stati Uniti sembrano avvantaggiati rispetto a un’Europa dove le decisioni sono influenzate da processi politici più lenti e dalla mancanza di player industriali comparabili. Tuttavia, ci sono segnali di ottimismo riguardo a investimenti strutturali, come quelli annunciati in Germania, che potrebbero portare benefici all’economia europea nel suo complesso.

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Luca Gelsomino