Stm: l’assemblea di maggio deciderà sulla sostituzione di Tamagnini

La prossima riunione del consiglio di sorveglianza di Stm avrà luogo il 23 marzo 2025, con un focus sulle nomine dei consiglieri in scadenza. Questa assemblea, che si svolgerà tradizionalmente a fine maggio, si preannuncia cruciale per il futuro della società, poiché coinvolgerà la sostituzione di alcuni membri del board.

Dettagli della riunione e nomine in scadenza

Il consiglio di sorveglianza di Stm si riunirà per discutere le nomine dei consiglieri, con particolare attenzione a quattro posizioni in scadenza. Tra questi, il manager svizzero Werner Lieberherr è già stato designato come successore di Janet Davidson. Inoltre, anche Ana de Pro Gonzalo, presidente del comitato audit, e Hélène Vletter-van Dort dovranno essere sostituiti. La rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, è l’altra consigliera il cui mandato giunge al termine.

Un elemento di incertezza riguarda la posizione di Maurizio Tamagnini, il cui mandato scade nel 2026. Tamagnini ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, rendendo la sua sostituzione una questione delicata. Questo ruolo è particolarmente significativo poiché Tamagnini era il consigliere designato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e alternava le cariche di presidente e vicepresidente con Nicolas Dufourcq, rappresentante della banca d’investimento francese Bpi.

Processo di nomina e impatto sulla governance

La nomina dei membri del consiglio deve essere approvata all’unanimità dal consiglio di St Holding, che detiene il 27,5% delle azioni. La sostituzione di Tamagnini sarà quindi discussa in questa sede prima di essere formalizzata. Tuttavia, i tempi di questa decisione non sono immediati, il che potrebbe influenzare le dinamiche del consiglio.

Secondo lo statuto di Stm, in caso di vacanza di un posto, il processo di selezione del nuovo candidato dovrà essere avviato e successivamente sottoposto all’approvazione dell’assemblea. Fino a quel momento, i rappresentanti del Mef saranno solo due: oltre a Donatella Sciuto, ci sarà Paolo Visca, designato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Le decisioni del consiglio vengono prese con una maggioranza di tre quarti. La vacanza lasciata da Tamagnini riduce la rappresentanza italiana, poiché la maggioranza necessaria scende a sei membri su otto. Pertanto, eventuali dissensi espressi dai due consiglieri rimasti in quota Mef non potranno bloccare le delibere se gli altri membri votano a favore. In una situazione di piena composizione, la maggioranza richiesta sarebbe stata di sette su nove, conferendo un potere di veto a tre consiglieri dissenzienti.

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Cristel Lumbroso