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Marco Elio Rottigni, Direttore Generale dell’ABI, ha recentemente rilasciato un’intervista in cui ha analizzato l’attuale situazione del mercato bancario italiano, evidenziando un clima di vitalità e dinamismo in vista di un possibile consolidamento a livello europeo. La conversazione ha avuto luogo il 1 marzo 2025 e ha toccato temi cruciali per il settore, tra cui le aggregazioni bancarie e l’emergere delle criptoattività.
Il mercato italiano e le aggregazioni bancarie
Rottigni ha sottolineato come la robustezza patrimoniale delle banche italiane, con un capitale che supera di 50 miliardi di euro i requisiti minimi stabiliti, stia alimentando un processo di aggregazione nel settore. Secondo il Direttore Generale, le banche stanno cercando sinergie sia in termini di costi che di posizionamento strategico, preparandosi a un consolidamento europeo. Rottigni ha notato che l’Italia sta vivendo una fase di operazioni di fusione e acquisizione che coinvolge non solo istituti di credito, ma anche compagnie assicurative e intermediari esteri, rendendo il mercato italiano particolarmente attivo rispetto ad altri paesi.
Il valore medio degli attivi delle prime cinque banche italiane è significativamente inferiore rispetto a quello delle banche francesi, spagnole e tedesche. Questo scarto dimensionale è un fattore che spinge le banche italiane a cercare aggregazioni, in un contesto in cui il numero dei gruppi bancari nel paese è diminuito drasticamente, da 463 a 94 tra il 2016 e il 2024. La diversità del panorama bancario italiano, con una combinazione di istituti di varie dimensioni, è vista come un elemento di forza in questo scenario di cambiamento.
Semplificazioni normative e futuro del settore
Rottigni ha espresso la sua opinione sulle semplificazioni normative annunciate dalla Commissione Europea, ritenendole potenzialmente favorevoli per il settore. Tuttavia, ha messo in guardia contro il rischio di una continua sovrapposizione legislativa che potrebbe ostacolare il progresso. È fondamentale, secondo Rottigni, che l’Europa si unisca per creare un settore bancario e finanziario coeso, piuttosto che frammentato, per garantire stabilità e prosperità alle imprese e alle famiglie.
Il risparmio privato in Europa, che ammonta a circa 33mila miliardi di euro, rappresenta una risorsa cruciale per il finanziamento dello <strongsviluppo economico. Rottigni ha evidenziato come il risparmio italiano sia particolarmente significativo e appetibile, e ha suggerito la necessità di indirizzare queste risorse verso investimenti produttivi, possibilmente attraverso strumenti fiscali che incentivino le obbligazioni emesse dalle piccole e medie imprese.
Le sfide delle criptoattività e il ruolo delle banche
Un altro tema centrale dell’intervista riguarda le criptoattività e l’allerta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, riguardo alla concorrenza rappresentata dalle Big Tech. Rottigni ha riconosciuto i rischi legati a queste nuove forme di attività finanziaria, sottolineando l’importanza di stabilire normative chiare a livello europeo per permettere alle banche di operare in sicurezza.
È necessario, ha affermato Rottigni, che le banche europee possano esplorare il mercato delle criptoattività, poiché c’è una crescente richiesta da parte della clientela. La direttiva Micar, sebbene introduca controlli, non affronta adeguatamente il problema delle piattaforme tecnologiche situate al di fuori dell’Unione Europea, dove il controllo è nelle mani delle aziende statunitensi. La questione richiede un approccio coordinato che coinvolga diversi attori del settore per sviluppare regole adeguate e garantire la sicurezza delle operazioni.
La direzione intrapresa dall’ABI, secondo Rottigni, è quella di adattarsi alle nuove sfide, con un focus sull’innovazione e sull’inclusione delle criptoattività, elementi che saranno fondamentali per il futuro del sistema bancario italiano.