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Re Carlo in lutto ( Fonte IG ) Papfleg.it
Il 5 febbraio 2025, il mondo ha appreso con profondo rammarico della scomparsa di Karim Aga Khan, un noto leader spirituale ismailita e un caro amico di Re Carlo III. La notizia ha colpito il Sovrano e l’intera famiglia reale, non solo per il legame personale che univa le due figure, ma anche per il notevole impatto che l’Aga Khan ha avuto nel corso della sua vita, sia a livello religioso che culturale. Nonostante il lutto, Re Carlo ha dimostrato una straordinaria dedizione ai suoi doveri istituzionali, continuando a portare avanti i suoi impegni programmati.
Karim Aga Khan, scomparso all’età di 88 anni a Lisbona, era un personaggio di spicco non solo all’interno della comunità ismailita, ma anche nel panorama internazionale. La sua vita è stata caratterizzata da un impegno costante per il dialogo interreligioso, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani. La sua morte segna la fine di un’era per molti, e la sua influenza si estende ben oltre i confini religiosi. Re Carlo, che conosceva personalmente l’Aga Khan e lo considerava un amico intimo, ha espresso le sue più sentite condoglianze ai familiari, che ora devono affrontare una grande perdita.
Re Carlo non interrompe i suoi impegni
Re Carlo ha deciso di non interrompere i suoi impegni ufficiali nonostante il dolore della perdita. Il giorno seguente alla morte dell’Aga Khan, il Sovrano si è recato al centro della comunità polacca di Hammersmith, un’importante occasione per approfondire la cultura polacca, un aspetto che Carlo ha sempre sostenuto e valorizzato. La sua presenza in questo evento ha sottolineato non solo il suo impegno verso la comunità polacca nel Regno Unito, ma anche la sua capacità di mantenere un equilibrio tra emozione personale e responsabilità pubblica.
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Durante la visita al centro polacco, Re Carlo ha avuto l’opportunità di incontrare Eugenius Niedzielski, un veterano della Seconda Guerra Mondiale di 101 anni. La conversazione tra i due ha offerto un momento di riflessione profonda, poiché Niedzielski ha condiviso le sue esperienze vissute durante la guerra, inclusi i ricordi del D-Day. Re Carlo ha ascoltato con attenzione, mostrando un sincero interesse per la vita e le esperienze del veterano, un gesto che riflette il suo rispetto per la storia e le tradizioni di coloro che hanno servito il loro paese.
Onorare la memoria di Karim Aga Khan
Questo incontro non è stato solo un momento di commemorazione, ma anche un modo per Re Carlo di onorare la memoria di Karim Aga Khan, che era fortemente legato ai temi della pace e della riconciliazione. L’Aga Khan e Re Carlo hanno condiviso una lunga amicizia, caratterizzata da interessi comuni, in particolare la passione per le corse dei cavalli. L’Aga Khan è stato il proprietario di Shergar, un leggendario cavallo da corsa scomparso nel 1983, un evento che ha segnato la storia delle corse ippiche. La regina Elisabetta II e l’Aga Khan frequentavano spesso insieme il Royal Ascot, un evento che simboleggiava non solo il loro amore per i cavalli, ma anche il loro legame personale.
Re Carlo ha anche avuto la possibilità di interagire con Joanna Ciechanowska, artista e direttrice della galleria POSK, durante la sua visita. Questo incontro ha messo in evidenza l’interesse del Sovrano per le arti e la cultura polacca. Carlo ha manifestato il desiderio di donare alcuni dei suoi acquarelli, sebbene abbia scherzato sul fatto di non aver mai dipinto soggetti polacchi. Questo aspetto del suo carattere dimostra la sua apertura e il suo desiderio di connettersi con la comunità in modo autentico e significativo.
Impegno per la memoria storica
La visita al centro polacco è avvenuta solo una settimana dopo il viaggio di Re Carlo a Cracovia, dove ha partecipato alla commemorazione dell’80esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Questo evento ha visto la partecipazione di numerosi monarchi e capi di Stato, sottolineando l’importanza della memoria storica e della lotta contro l’antisemitismo. Re Carlo ha dimostrato un forte impegno verso la memoria delle vittime dell’Olocausto, un tema che ha toccato il cuore di molti. La sua costante presenza in eventi di commemorazione e il suo sostegno alle comunità emarginate evidenziano il suo desiderio di utilizzare la sua posizione per promuovere valori di inclusione e tolleranza.
La capacità di Re Carlo di mantenere i suoi impegni nonostante il lutto personale dimostra la sua determinazione e il suo senso del dovere. Questo approccio riflette una tradizione monarchica che pone grande enfasi sull’importanza del servizio pubblico e della continuità. La sua figura emerge quindi come un simbolo di stabilità in un periodo di incertezze e cambiamenti, sia a livello nazionale che internazionale.