Modello svedese per il conto di risparmio e investimento nell’Unione Europea

La Commissione Europea sta valutando l’espansione dell’uso dell’Isk, l’Investment Savings Account svedese, per facilitare il flusso di capitali privati verso l’economia reale. Questa iniziativa è sostenuta da un regime fiscale favorevole, considerato cruciale per il successo dell’operazione. La proposta mira a incentivare il risparmio dei cittadini, a migliorare l’accesso ai capitali per le imprese e a promuovere l’integrazione dei mercati finanziari all’interno dell’Unione Europea.

Un tesoretto di risparmi

Secondo le stime della Banca Centrale Europea (BCE), il totale dei risparmi depositati presso le banche dell’Unione Europea ammonta a circa 10 mila miliardi di euro. Questa cifra rappresenta una risorsa significativa che, se investita strategicamente, potrebbe generare annualmente circa 350 miliardi di euro. Questi fondi potrebbero essere indirizzati verso nuovi investimenti in vari settori, tra cui la transizione ecologica, l’innovazione digitale e il settore della difesa. La Savings and Investments Union (Siu) ha l’obiettivo di promuovere il risparmio attraverso strumenti di mercato, abbattendo le barriere all’integrazione dei mercati e garantendo una vigilanza uniforme in tutta l’UE. Il piano prevede la creazione di un modello europeo di conti di investimento, ispirato alle migliori pratiche nazionali e supportato da un trattamento fiscale vantaggioso.

Il regime fiscale dell’isk

La proposta della Commissione si concentra sull’Isk, introdotto in Svezia nel 2012. Questo conto non vincolato è garantito dallo Stato per quanto riguarda i depositi e consente agli investitori di acquistare titoli e fondi comuni in modo autonomo. A differenza della tassazione sulle plusvalenze, l’Isk prevede una tassa annuale standard. A partire dal 2025, gli investimenti effettuati tramite questi conti saranno esenti da tasse fino a circa 13 mila euro, con l’intenzione di raddoppiare questa soglia per l’anno fiscale 2026.

Meccanismo di funzionamento dell’isk

L’Isk è progettato per semplificare le dichiarazioni fiscali e ridurre gli effetti di lock-in nel mercato del risparmio, dove la tassazione convenzionale in Svezia è pari al 30% per dividendi e plusvalenze. Con l’Isk, i risparmiatori non pagano imposte sui dividendi o sugli utili quando vendono titoli. È prevista un’imposta forfettaria annuale, calcolata sulla base del capitale e del reddito standard. La base del capitale si ottiene sommando il valore delle attività nel conto all’inizio di ogni trimestre e aggiungendo i depositi effettuati durante l’anno fiscale, per poi dividere l’importo per quattro.

Un’opzione vantaggiosa per gli investitori

L’idea di estendere l’Isk ad altri Paesi ha trovato ampio consenso, anche in Italia. Secondo Nunzio Digiacomo, senior partner di McKinsey, il conto Isk è un’opzione semplice, economica e sicura per investire i risparmi. In Svezia, circa 4 milioni di persone utilizzano questo strumento, su una popolazione maggiorenne di circa 8 milioni, con un volume totale che supera i 150 miliardi di euro. L’Isk si sta rivelando un canale significativo per la diffusione dei fondi comuni, contribuendo per una quota compresa tra il 10% e il 15% del totale.

Published by
Cristel Lumbroso