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Allarme per le famiglie italiane, il costo delle bollette continua a lievitare (pafleg.it)
Il caro bollette riemerge come preoccupazione per famiglie e imprese: a febbraio i costi dell’energia sono aumentati del 66%.
Negli ultimi mesi, il tema del caro bollette è tornato prepotentemente alla ribalta, preoccupando famiglie e imprese. Dopo un periodo di relativa tranquillità, molti si trovano nuovamente a fronteggiare un aumento vertiginoso dei costi energetici.
A febbraio 2025, il costo dell’energia è aumentato del 66% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e del 5,7% rispetto alla media di febbraio. Questo scenario si traduce in un aggravio per i consumatori e in un incremento dei costi di produzione, in particolare per le aziende definite “energivore”, che dipendono in modo significativo dall’energia per le loro attività.
Cosa significa decoupling e cosa c’entrano le bollette
Il termine decoupling si riferisce alla separazione tra il prezzo del gas e quello dell’energia elettrica. La formazione dei prezzi dell’energia avviene quotidianamente nei mercati energetici attraverso l’interazione tra domanda e offerta. Durante i mesi invernali, quando i consumi tendono ad aumentare, il prezzo dell’energia tende a salire se l’offerta rimane invariata. Nei mesi più temperati, come la primavera e l’estate, invece, il costo tende a ridursi.
Tuttavia, il prezzo dell’energia viene fissato secondo un criterio di costo marginale, il che significa che, per produrre energia, si utilizzano diverse fonti, ognuna con un costo specifico. Le fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, tendono a essere meno costose, ma il prezzo finale si determina in base al costo della fonte più cara, attualmente rappresentata dal gas.
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Negli anni precedenti alla guerra in Ucraina, il costo del gas si attestava mediamente tra i 15 e i 30 euro per Mega-wattora. Tuttavia, a seguito della crisi energetica scaturita dal conflitto, i prezzi hanno subito un’impennata, raggiungendo picchi mai visti prima, come i 340 euro nell’agosto 2022. Di conseguenza, le aziende che producono energia a costi molto inferiori, come quelle che utilizzano fonti rinnovabili, riescono a generare profitti elevati, mentre i consumatori affrontano bollette sempre più salate. Questo sistema, sebbene legittimo, ha portato a inefficienze di mercato, penalizzando ulteriormente le famiglie e le piccole imprese.
Le sfide del decoupling
Il decoupling prevede di separare il prezzo del gas da quello delle altre fonti di energia, permettendo di abbattere il costo marginale e, di conseguenza, le bollette per i consumatori. Tuttavia, la realizzazione di questa misura non è semplice. Il mercato dell’energia è sempre più integrato a livello europeo, e un intervento di disaccoppiamento su base nazionale rischierebbe di isolare l’Italia dal resto dell’Unione Europea. Alcuni Stati membri si oppongono fermamente all’idea del decoupling, tutelando gli interessi delle loro compagnie energetiche nazionali.
Sul piano nazionale, le misure strutturali per calmierare le bollette non sembrano realizzabili, e il governo potrebbe solo alleviare il peso per le famiglie a basso reddito, ma ciò richiederebbe ingenti investimenti pubblici. La mancanza di un intervento deciso da parte dell’Unione Europea continua a creare un clima di incertezza e insoddisfazione tra i cittadini, i quali si trovano a dover affrontare bollette sempre più pesanti.
In conclusione, il tema del decoupling è cruciale per il futuro energetico dell’Italia e dell’Unione Europea. La speranza di una soluzione efficace sembra dipendere da decisioni politiche a livello comunitario e dalla evoluzione della situazione geopolitica, in particolare in Ucraina. Fino a quando non verranno affrontati i problemi strutturali del mercato energetico, le famiglie e le imprese continueranno a subire le conseguenze di un sistema inefficiente e costoso.