Generali e Natixis: intesa veloce nel settore dell’asset management, Donnet pronto alla firma

L’accordo tra Generali e Natixis nel settore dell’asset management è atteso con una certa urgenza, con l’amministratore delegato Philippe Donnet pronto a dare il via libera definitivo. La notizia arriva in un contesto finanziario che sembra favorevole a una rapida conclusione delle trattative. Secondo le fonti, è possibile che l’intesa venga finalizzata prima dell’estate del 2025, grazie a una serie di fattori favorevoli che si sono presentati.

Il ruolo di Philippe Donnet

Il ceo di Generali, Philippe Donnet, ha ricevuto dal consiglio di amministrazione il mandato per procedere con l’accordo, dopo l’approvazione del memorandum of understanding (MoU) non vincolante. Questa decisione ha conferito a Donnet una significativa libertà operativa, rendendo possibile una rapida conclusione delle trattative. Sebbene il consiglio di amministrazione rimanga l’organo decisionale principale, non ci sono segnali che possano far pensare a un ripensamento dopo aver già dato il consenso all’alleanza con Natixis, che gestisce un portafoglio di asset pari a 1.900 miliardi di euro. La responsabilità di finalizzare i dettagli formali dell’accordo è ora nelle mani di Donnet, che ha dimostrato in più occasioni di credere fermamente nella validità di questa operazione.

Le tempistiche dell’accordo

Le tempistiche per la conclusione dell’accordo sono state delineate in modo chiaro. Generali ha comunicato che l’unica condizione necessaria per procedere con l’intesa vincolante è l’avvio di una consultazione in Francia con i rappresentanti dei lavoratori. Questa consultazione è fondamentale per discutere eventuali modifiche nell’organizzazione economica o giuridica della società. Una volta completato questo passaggio, che dovrebbe richiedere circa tre mesi, i contratti definitivi potranno essere firmati. Le parti coinvolte dovranno informarsi reciprocamente sull’intenzione di procedere con la sottoscrizione tramite una “Comunicazione di Conferma“. Qualora una delle due aziende decidesse di fare un passo indietro, scattarebbe l’applicazione della break-up fee, ma l’accordo sarebbe comunque annullato.

Le incognite politiche

Un aspetto che potrebbe influenzare l’esito finale dell’accordo è la posizione del governo italiano. Attualmente, l’esecutivo è stato informato informalmente riguardo i dettagli dell’intesa, ma l’accordo dovrà essere depositato per avviare la procedura di golden power. Questo strumento consente al governo di esercitare poteri speciali su attività di rilevanza strategica. È importante notare che nel caso di un eventuale blocco dell’accordo, ci si chiede chi sarebbe responsabile per l’onere della break-up fee. Secondo le fonti legali, è probabile che nel contratto siano già previste clausole per proteggere entrambe le parti da rischi di natura politica.

La situazione attuale suggerisce che, se tutto procederà senza intoppi, l’accordo tra Generali e Natixis potrebbe essere finalizzato nei prossimi mesi, con un occhio di riguardo verso il dialogo con i sindacati e la necessità di soddisfare le normative vigenti.

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Luca Gelsomino