Fiorentino: «Banca Progetto, un congedo graduale verso un futuro europeo»

Il 26 febbraio 2025, a Milano, Paolo Fiorentino, amministratore delegato dimissionario di Banca Progetto, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua recente decisione di lasciare il suo incarico, dopo sei anni di servizio nell’istituto e un’intera carriera di 42 anni nel settore bancario. Intercettato da Radiocor, Fiorentino ha chiarito che il suo allontanamento non è dovuto a una fuga con le finanze dell’azienda, ma piuttosto a una scelta ponderata e a un coinvolgimento attivo nel processo di selezione del suo successore.

Il processo di successione

Fiorentino ha sottolineato l’importanza di garantire una transizione fluida all’interno della banca. Ha dichiarato che è attivamente impegnato nel processo di ricerca di un nuovo amministratore delegato, per assicurare che la continuità operativa dell’istituto non venga compromessa. “Non scappo con la cassa”, ha affermato con un sorriso, evidenziando il suo desiderio di lasciare Banca Progetto in buone mani. Questo approccio riflette la sua volontà di mantenere la stabilità e la solidità dell’istituto, anche dopo la sua partenza.

Fiorentino ha anche menzionato che il piano strategico attualmente in atto è stato elaborato in collaborazione con l’amministratore giudiziario e che include una serie di azioni mirate a migliorare la performance della banca. Ha espresso fiducia nel fatto che, nonostante le sfide, ci siano ampie opportunità di crescita e investimento, grazie a un cost/income attualmente fissato al 25%. Questo margine di manovra permetterà a Banca Progetto di attrarre nuovi talenti e risorse.

Il piano per il futuro

Riguardo al futuro dell’istituto, Fiorentino ha evidenziato come il lavoro svolto negli ultimi anni stia dando i suoi frutti. “Abbiamo presentato un piano condiviso e stiamo lavorando benissimo”, ha affermato, sottolineando che le azioni intraprese sono state già impostate in accordo con il tribunale. L’obiettivo è quello di garantire una continuità operativa e di migliorare ulteriormente i processi interni. La presenza di nuove figure professionali all’interno della banca rappresenta un’opportunità per innovare e rafforzare l’istituto, rendendolo competitivo nel panorama europeo.

Fiorentino ha anche ribadito l’importanza di mantenere un alto livello di attenzione e responsabilità, riconoscendo che, nonostante i successi, ci possono essere sempre margini di errore. “Chi non fa, non sbaglia”, ha commentato, dimostrando una mentalità aperta al miglioramento continuo.

Riflessioni sul passato e sul futuro

Riflettendo sulla sua carriera e sul percorso intrapreso, Fiorentino ha affermato che il suo passo indietro è stato un processo meditato e concordato, necessario per tutelare la sua salute e il suo benessere familiare. Ha descritto il suo allontanamento come un “soft landing”, una transizione dolce che permetterà a Banca Progetto di proseguire il suo cammino senza intoppi.

La recente inchiesta della procura di Milano, che ha portato all’arrivo di un amministratore giudiziario, ha rappresentato un momento difficile, ma Fiorentino ha sottolineato che è fondamentale trarre insegnamenti da queste esperienze. “Banca Progetto deve andare avanti”, ha affermato con convinzione, esprimendo la sua fiducia nel potenziale dell’istituto di diventare un operatore di rilievo a livello europeo.

Published by
Cristel Lumbroso