Eolico offshore in fase cruciale: 2,2 GW autorizzati e aste per 3,8 GW in arrivo

L’industria dell’eolico offshore in Italia sta vivendo un momento cruciale, con 2,2 GW già autorizzati e la prospettiva di nuove aste per ulteriori 3,8 GW. Tuttavia, la crescita di questa tecnologia innovativa potrebbe essere ostacolata dalla burocrazia. Questi dati sono stati presentati da Aero, l’associazione delle energie rinnovabili offshore, durante l’evento Ecomed Green Expo Mediterraneo, che si svolgerà a Catania dal 15 al 17 aprile 2025, un’importante fiera dedicata agli impianti eolici e alla tecnologia del fotovoltaico galleggiante.

Il ruolo del decreto porti e dei nuovi progetti

Il prossimo “Decreto porti” rappresenta un passo significativo per il settore, designando Augusta come hub prioritario per le operazioni di eolico offshore in Italia. In aggiunta, i decreti Via, che riguardano 2,2 GW di nuovi progetti, sono un elemento chiave per consolidare la posizione del Paese come punto di riferimento nel Mediterraneo per le energie rinnovabili offshore. L’ultimo decreto del Ministero della Transizione Ecologica (Mase), che prevede 1,1 GW, è attualmente in fase di predisposizione e promette di ampliare ulteriormente le opportunità per il settore.

Accelerazione del settore grazie a nuove aste

Aero prevede un’accelerazione senza precedenti nel settore grazie al decreto Fer2 e alle aste per un totale di 3,8 GW. I porti di Augusta, Taranto, Brindisi e Civitavecchia giocheranno un ruolo fondamentale nell’assemblaggio e nella logistica degli aerogeneratori eolici, contribuendo così allo sviluppo di una filiera industriale italiana. Questi porti saranno essenziali per garantire che il Paese possa sfruttare al meglio le risorse disponibili e trasformare l’energia eolica in un motore di crescita economica.

Le parole di Fulvio Mamone Capria

Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, ha sottolineato l’importanza di questa opportunità storica per l’Italia. Secondo lui, il Paese ha ora gli strumenti necessari per diventare un leader nella transizione energetica, creando un’industria nazionale capace di generare occupazione e innovazione. La riuscita di questa trasformazione dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni e imprese, mirata a costruire un futuro sostenibile e prospero.

La sfida della burocrazia e i progetti in corso

Tuttavia, il progresso del settore è legato a una riduzione della burocrazia e a iter più rapidi. I dati di Aero mostrano che attualmente ci sono 130 progetti di eolico offshore, per un totale di circa 86 GW, che hanno fatto richiesta di connessione alla rete di Terna. Di questi, solo 75 progetti (49 GW) hanno accettato i preventivi di connessione. Solo 23 di questi progetti, per circa 16,5 GW, hanno avviato l’iter di valutazione di impatto ambientale presso il Mase. Con questo ritmo, è improbabile che la potenza installata superi i 20 GW entro il 2050. Le regioni più attive in questo ambito includono Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Lazio e l’Alto Adriatico, dove si concentrano i progetti più ambiziosi.

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Luca Gelsomino