Eni registra un utile netto adjusted di 5,26 miliardi nel 2024, Descalzi commenta la crescita e il valore creato.

Eni ha raggiunto un importante traguardo nel suo bilancio 2024, presentando risultati superiori alle aspettative in un contesto di mercato difficile. La società, sotto la guida del CEO Claudio Descalzi, ha registrato un utile netto adjusted di 5,2 miliardi di euro, evidenziando un calo del 37% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il dato reported si attesta a 2,6 miliardi, con una diminuzione del 45% rispetto al 2023. Questi risultati sono stati influenzati da un utile operativo proforma adjusted di 14,3 miliardi, in calo del 20%. Nel quarto trimestre, l’utile netto adjusted è stato di 0,9 miliardi, con una flessione del 46%, mentre l’utile operativo proforma adjusted ha raggiunto i 2,7 miliardi, sostenuto dai progressi strategici e dall’introduzione di nuovi prodotti.

Descalzi: risultati eccellenti e creazione di valore nel 2024

Nel suo report, Eni ha sottolineato che le previsioni di utile sono state pienamente raggiunte, con un incremento di 1,7 miliardi a scenario costante. Questo risultato è stato supportato principalmente dalla divisione E&P (esplorazione e produzione), che ha visto una performance di Ggp (global gas e Lng portfolio) superiore del 40% rispetto alle previsioni iniziali. Descalzi ha dichiarato che il 2024 ha segnato un periodo di crescita e creazione di valore, grazie a una solida struttura finanziaria e alla disciplina nei costi. Il CEO ha messo in evidenza come la competitività del portafoglio di attività e il modello gestionale coerente abbiano generato oltre 21 miliardi di euro di valore d’impresa nel corso dell’anno. La produzione di idrocarburi nel quarto trimestre ha raggiunto 1,72 milioni di barili equivalenti al giorno, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente.

Andamento dell’esplorazione

Descalzi ha evidenziato che Eni continua a estrarre valore dal suo portafoglio di risorse. La divisione E&P ha registrato un incremento del 3% nei progetti organici, grazie anche all’integrazione di Neptune. L’azienda ha avviato un nuovo satellite in collaborazione con Ithaca Energy nel Mare del Nord, portando avanti la dismissione di attività mature e non strategiche. Eni ha scoperto 1,2 miliardi di barili di nuove risorse, che rappresentano una base solida per lo sviluppo futuro e opportunità di monetizzazione anticipata delle scoperte, in linea con il modello duale dell’azienda.

Altri segmenti di business

Analizzando gli altri segmenti, il CEO ha sottolineato che il settore chimico ha avviato un processo di ristrutturazione per affrontare le difficoltà strutturali dell’industria europea. Plenitude ed Enilive hanno raggiunto gli obiettivi annuali in termini di Ebitda, dimostrando il valore di un approccio a lungo termine. I risultati operativi sono stati positivi, con una crescita nella capacità installata di energie rinnovabili. Eni sta avanzando nella realizzazione di progetti di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) in Italia e nel Regno Unito, ponendo le basi per un nuovo satellite dedicato alla transizione energetica.

Flusso di cassa operativo e indebitamento ai minimi storici

Il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante ha raggiunto 13,6 miliardi di euro, superando le previsioni di 1 miliardo. Questo valore è stato ampiamente sufficiente a coprire il fabbisogno per investimenti organici di 8,8 miliardi. Il free cash flow organico di circa 5 miliardi ha permesso di finanziare la remunerazione degli azionisti, che ammonta a 5,1 miliardi. Inoltre, gli incassi netti da dismissione di 0,2 miliardi hanno contribuito a mantenere l’indebitamento finanziario netto a 12,2 miliardi. Questo risultato ha consentito a Eni di raggiungere un rapporto d’indebitamento proforma al 15%, il minimo storico, garantendo così la flessibilità finanziaria per continuare a investire nel business e a remunerare gli azionisti.

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Luca Gelsomino