Giuseppina Di Foggia, amministratrice delegata di Terna, ha delineato un ambizioso piano di investimento da oltre 23 miliardi di euro, destinato a svilupparsi nei prossimi dieci anni. Questo progetto, che segna un incremento del 10% rispetto al precedente, sottolinea il ruolo cruciale di Terna nel promuovere un futuro sostenibile e decarbonizzato per l’Italia. Durante un’intervista tenutasi il 15 marzo 2025, Di Foggia ha evidenziato l’importanza di un nuovo modello di gestione delle richieste di connessione alla rete elettrica, mirato a garantire processi più efficienti e a sostenere la transizione energetica in linea con gli obiettivi stabiliti a livello nazionale ed europeo.
Il piano di Terna non si limita a un incremento delle risorse finanziarie, ma prevede anche un significativo potenziamento della capacità di scambio tra le diverse aree di mercato. La capacità passerà da 16 gigawatt a 39 gigawatt, affrontando così le congestioni attuali e aumentando del 40% la capacità di interconnessione con l’estero. Di Foggia ha affermato che questi aggiustamenti sono essenziali per sostenere la rapida crescita delle fonti di energia rinnovabile, garantendo al contempo un servizio di alta qualità.
Un aspetto rilevante emerso dall’intervista è l’aumento delle richieste da parte dei data center, che hanno raggiunto i 40 gigawatt a fine febbraio 2025. Di Foggia ha rassicurato che, al momento, non ci sono criticità imminenti per la rete, grazie a un profilo di consumo costante e prevedibile che facilita la programmazione dei fabbisogni energetici. Questo scenario positivo è ulteriormente accentuato dalla scelta degli operatori di investire in Italia, attratti dalla stabilità e dalla qualità del servizio offerto da Terna.
Un tema centrale dell’intervista riguarda il costo dell’energia in Italia, che continua a essere elevato, influenzando la competitività delle imprese. Di Foggia ha chiarito che l’aumento dei prezzi del gas ha comportato un incremento della spesa per l’energia elettrica all’ingrosso, stimata in circa 120 miliardi di euro rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia. La produzione da fonti rinnovabili, sebbene in crescita, non è ancora sufficiente a ridurre i prezzi all’ingrosso a causa della predominanza del gas nel mix energetico. L’amministratrice delegata ha sottolineato che solo un significativo aumento della penetrazione delle rinnovabili, supportato da regole adeguate, potrà avere un impatto reale sui costi.
Di Foggia ha affrontato anche il tema del nucleare, definendolo una fonte di energia programmabile e costante, che potrebbe contribuire a stabilizzare il mix energetico nazionale. Tuttavia, ha evidenziato l’importanza di una diversificazione delle fonti energetiche per garantire la sicurezza e la resilienza della rete, specialmente in situazioni di emergenza.
Terna sta proponendo un nuovo approccio per affrontare la saturazione della rete, suddividendo le attuali zone di mercato in 76 microzone. Questo modello consente di analizzare più efficacemente le connessioni e di valutare la capacità rinnovabile che può essere integrata nella rete. Di Foggia ha anche parlato di cambiamenti organizzativi interni, come la riunificazione delle funzioni di ingegneria e progettazione sotto la sua diretta supervisione, per valorizzare le risorse interne e ottimizzare i processi.
In risposta alle critiche ricevute sulla sua gestione, Di Foggia ha presentato i risultati finanziari di Terna, evidenziando un ritorno per gli azionisti del 13,4%, nettamente superiore rispetto ad altri operatori del settore. Questo dato dimostra la solidità della strategia intrapresa e la fiducia degli investitori nel futuro del gruppo.