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Il panorama bancario italiano si arricchisce di nuovi sviluppi significativi. Nella giornata di ieri, 28 febbraio 2025, UniCredit ha ricevuto un chiaro segnale dai soci di Banco BPM, i quali hanno espresso una netta approvazione per l’aumento del prezzo dell’offerta sulla società Anima Sgr. Questo voto, avvenuto con un consenso schiacciante del 97%, ha posto le basi per un possibile ritiro dell’offerta pubblica di acquisto (Ops) da parte di UniCredit, complicando ulteriormente il già complesso scenario del settore bancario.
Il contesto dell’offerta di unicredit
UniCredit, che ha lanciato la sua Offerta Pubblica di Acquisto su Banco BPM, aveva stabilito delle condizioni legate all’andamento del mercato e alle strategie di crescita della banca. La questione centrale ora è se UniCredit deciderà di rilanciare l’offerta, data la recente approvazione dell’aumento di prezzo da parte di Banco BPM. La decisione della Consob di richiedere un’informativa al mercato prima della riapertura della Borsa, prevista per lunedì, è un ulteriore elemento di incertezza che gli investitori stanno monitorando con attenzione.
La mossa di Banco BPM di alzare il prezzo dell’offerta su Anima Sgr, senza attendere l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea per l’applicazione del Danish Compromise, è stata interpretata come una manifestazione di fiducia nel proprio valore. Questo approccio permetterebbe a Banco BPM di ridurre il capitale necessario, aumentando la distribuzione di capitale a favore degli azionisti nei prossimi anni.
La reazione degli azionisti
L’approvazione unanime del piano di crescita di Banco BPM da parte degli azionisti è un chiaro messaggio a UniCredit. Sia i fondi esteri che il Credit Agricole, che detiene una quota significativa del 9,9% con possibilità di aumentarla al 19,9%, hanno sostenuto l’operazione con Anima, consapevoli delle conseguenze che questa scelta avrebbe potuto avere sull’offerta di UniCredit. Questo consenso evidenzia che, attualmente, l’offerta di UniCredit non è considerata competitiva, soprattutto in virtù della valutazione a sconto rispetto al prezzo di mercato.
Le prossime mosse di unicredit
Ora, l’attenzione si sposta su UniCredit, che dovrà decidere come procedere nelle prossime settimane. La banca, guidata dal CEO Andrea Orcel, ha a disposizione le risorse necessarie per aumentare l’offerta, trasformando l’Ops in una Offerta Pubblica di Acquisto Sostenibile (Opas). Tuttavia, sarà fondamentale per UniCredit valutare la compatibilità della strategia di acquisizione con gli obiettivi di redditività dichiarati per l’entità combinata.
UniCredit ha tempo fino all’ultimo giorno dell’offerta per presentare un rilancio. Tuttavia, il messaggio degli azionisti di Banco BPM è chiaro: senza un’offerta adeguata, la preferenza va verso una strategia autonoma. Anche il Credit Agricole, nonostante la sua partnership con UniCredit nell’asset management tramite Amundi, ha scelto di sostenere Banco BPM in questo frangente, dimostrando la complessità delle dinamiche in gioco.
Il futuro dell’offerta di UniCredit e delle strategie di Banco BPM rimane incerto, con la possibilità di ulteriori sviluppi che potrebbero ridefinire il panorama bancario italiano.