L’interesse per i titoli di Stato ha registrato un notevole incremento, alimentato dai recenti rialzi dei rendimenti sul mercato secondario. Questa dinamica è legata all’attesa di significativi stimoli fiscali nellEurozona, che potrebbero influenzare il tasso di inflazione nel medio periodo. Il fenomeno è emerso in modo evidente in concomitanza con il collocamento di BoT avvenuto mercoledì 12 marzo 2025, per un valore di 9 miliardi di euro.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato che giovedì 13 marzo 2025 si presenterà nuovamente sul mercato con un’offerta di titoli a medio-lungo termine. Questa operazione prevede un massimo di 8,25 miliardi di BTp, tra cui il nuovo titolo a tre anni con scadenza a giugno 2028, caratterizzato da una cedola del 2,65%, e una nuova tranche del BTp Green con scadenza a ottobre 2031.
Nella nota ufficiale del MEF, si specifica che l’offerta comprenderà quattro miliardi di BTp a tre anni, 1,25 miliardi di titoli a 15 anni (con una vita residua di otto anni) che scadranno a settembre 2033, 1,5 miliardi di titoli a 30 anni con scadenza a ottobre 2054 e altri 1,5 miliardi del BTp Green. Questi collocamenti si inseriscono in un contesto di mercato particolarmente dinamico, caratterizzato da un aumento dei rendimenti sui titoli europei, inclusi quelli governativi italiani.
Il mercato sta reagendo a un piano fiscale significativo annunciato in Germania, oltre a un incremento delle spese di riarmo nell’area euro. Questi fattori hanno portato a un innalzamento delle aspettative di inflazione a lungo termine. I tassi d’interesse per i titoli a 10 anni sono saliti dal 3,5% al 3,95%, mentre quelli a 3 anni sono passati dal 2,3% al 2,6%.
L’aumento dei rendimenti ha stimolato un maggior numero di ricerche online riguardo a queste aste, evidenziando un crescente interesse per le emissioni di titoli, grazie a cedole che si preannunciano più elevate rispetto a quelle delle precedenti aste. È importante notare che, qualora i tassi di mercato continuassero a salire, i prezzi di questi titoli, che saranno venduti in asta alla pari, potrebbero scendere sotto la pari per poi riavvicinarsi a 100 in prossimità della scadenza.
D’altro canto, se il mercato dovesse rivedere al ribasso le aspettative di inflazione, i prezzi dei titoli, che si muovono in direzione opposta rispetto ai tassi, tenderebbero a salire. La situazione attuale offre quindi un panorama complesso, con variabili economiche che influenzano le scelte degli investitori e le dinamiche del mercato dei titoli di Stato.